16/01/15

Numeri da circo


Nei confronti dei giochi cosiddetti free-roaming (e/o "open world") circolano le più diverse opinioni, scuole di pensiero e preferenze. Per quanto mi riguarda, credo che rappresentino di certo la via evolutiva naturale dei videogames, dove si tende ad immergere il giocatore in una sorta di "vita simulata" dalle possibilità sempre più variegate (basti pensare a quanto può succedere in GTA V), anche se capisco le perplessità di chi li trova dispersivi, pretestuosi, monotoni e si sente più a suo agio con giochi che propongono un modello più "agonistico" di sfida.
Di sicuro, questo genere risulta imbattibile nel generare, con la determinante collaborazione dei giocatori,  una miriade di situazioni improbabili, che nessun programmatore di gioco scriptato e/o "su rotaia" sarebbe mai in grado di concepire!
Può capitare per esempio di trovarsi in Dead Island Riptide a bordo della propria barchetta, di lanciarla a tutta velocità per travolgere uno zombi in acqua (uno di cento, c'è l'obiettivo) e di trovarsi sullo slancio esattamente in traettoria della finestra della roulotte diroccata che emerge parzialmente dalle acque, di infilarsi quindi alla fantozzi con barca & tutto DENTRO la suddetta roulotte, finendo con una barca inestricabilmente bloccata  lì dentro e quasi a rischio di annegamento, in quanto la barca in pratica occupa grandissima parte dello spazio di superficie disponibile!
Al prossimo giro-in-giro sull'isola devo ricordarmi di andare a controllare se è ancora là! :-D

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