24/07/17

Salta che rinasci


Questo post nasce con la funzione di crearmi un "segnalibro" , in modo che questa sera (e domani, e la sera dopo, e quella dopo ancora... finché non riuscirò) mi venga comodo recuperare questo filmato, che userò come guida per fare 'sta benedetta speed-run in meno di 4 minuti su Refunct.

Refunct è uno di quei giochi per cui benediciamo e rendiamo grazie alla (controversa) iniziativa ID@xbox, dedicata agli sviluppatori indie. E' vero che molto, troppo spesso dietro questa sigla si celano giochini con pochissime pretese, che avrebbero un posto decisamente più adatto a loro nel mondo del mobile gaming (e/o anche nel gaming casalingo, ma... di 20 anni fa!), ma in alcuni rari casi attraverso questo programma ci arrivano giochi che meritano di essere giocati e che hanno caratteristiche tali da rendere evidente a tutti il perché sia utopistico pensare di vederli sul mercato marchiati EA, o Ubisoft, o Activision.
Nel caso di specie, il gioco è un platformer il cui scopo è correre e saltare (e nuotare!) seguendo un percorso determinato da una sequenza di waypoint, fino ad arrivare al waypoint conclusivo, al traguardo. C'è solo UN livello, e volendo questo livello lo si completa in meno di quattro minuti - c'è appunto un obiettivo riferito precisamente a questo.
Fine,
The End.
Non c'è multiplayer, non c'è livellamento xp, non ci sono abilità sbloccabili o altro.
Siete solo voi, in questo modo essenziale ma assai evocativo, e lo scopo è unico e molto semplice. I modi per affrontarlo cambiano, si può andare di fretta, si possono sperimentare tecniche alternative, si può fare il giro largo finendo per toccare ogni piattaforma (c'è un obiettivo per questo) o al contrario tirare dritto toccandone il meno possibile (e c'è un altro obiettivo, per questo).
Il tutto condito in una specie di salsa "new-age" minimalista e filosofeggiante: ad esempio, la mappa di gioco una volta completamente emersa assume dall'alto la forma di un cuore e anche gli obiettivi hanno nomi tipo "Do you do what you love?" oppure "What makes you smile?"... insomma per certi versi è come se nella testa dell'autore (che immagino giovanissimo, e non ho preso informazioni) ci fosse quasi l'intenzione di fondere insieme uno yoga-for-dummies e il parkour.

Questa non è ovviamente una recensione, ma comunque mi sento di raccomandare questo gioco a tutti (ancor di più se lo trovate a 1,50€ come successo a me!) a meno che proprio non siate allergici ai platformer in prima persona. Per intenderci, a me ha ricordato molto il DLC "The Lost Archive" di Assassin's Creed Revelations, odiatissimo da moltissimi e che invece io ho apprezzato assai.

Per tornare a Refunct, ci sto giocando parecchio di più rispetto alle poche ore teoricamente preventivate da TA... siamo al solito discorso, noto sempre un certo divario tra le ore stimate dalla community rispetto a quelle che servono a me, e per forza... considerate le "ripetizioni" che tipicamente mi servono per fare cose che magari ad altri riescono al primo colpo! :-(
Questi miei ripetuti sforzi mi hanno portato ad un tempo abbastanza vicino all'obiettivo (mi pare 4.08, con almeno un paio di secondi regalati da un cavolata "emozionale" proprio all'ultimo salto) , ma è noto che il passo più difficile è sempre l'ultimo, quello dal "ci sono quasi" al "ce l'ho fatta", limare quei pochi secondi che però separano la banale prestazione senza infamia e senza lode, dalla performance davvero meritevole.
Per i prossimi tentativi ho scelto di fare riferimento a questo video, perché mi pare un percorso impeccabile ma allo stesso tempo "ragionevole": non mi frega di prendere a riferimento il record del mondo (2 minuti e 45,  mi pare!) e i suoi irripetibili funambolismi, qui ho un ottimo riferimento su cosa/come fare e allo stesso tempo la relativa tranquillità di sapere di avere un 35/40 secondi di margine per eventuali e probabilissime mie cavolate.
A vederlo sembra (ovviamente) tutto facile... in realtà già solo fare il primissimo salto, evitando così l'ascesa lungo la scalinata, è tutt'altro che banale, ma questo va bene, fa parte della fisiologica frustrazione che prelude, si spera, ad una altrettanto grande soddisfazione finale. L'importante è avere una guida affidabile che mi faccia vedere dove e perché sbaglio.

Certo che la vita ai tempi pre-youtube, o anche solo ai tempi pre-streaming di massa, lo sappiamo era davvero molto più dura! ;-) 

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