01/01/19

Slow Gaming, per giocare meglio!


AUGURI A TUTTI!
Colgo l'occasione di questo post di inizio anno per scrivere qualcosa non su questo o quel gioco, come di solito faccio, ma un po' più generale. Se volete, prendetelo come il mio "discorso di fine (ahem, inizio!) anno".
In particolare, il tema del post riguarda il "senso" di tutto questo: di questo blog, ma anche del progetto "X-Team" che stiamo portando avanti e di tutta l'attività sui social network ad esso collegata. 

[Parentesi. Questo post non è il pretesto per fare "pubblicità", alle varie attività, quindi non mi dilungo sui riferimenti: i curiosi partano pure da www.x-team.it e lì si trova tutto].

Alla base di tutto questo impegno, c'è naturalmente la soddisfazione di creare qualcosina: che sia il testo di un post,  un bello screenshot o una video-guida utile a qualcuno.
Ma il senso ultimo di tutto questo, almeno per quanto mi riguarda, è quello di rafforzare un modo di "giocare meglio".
Mi sono avvicinato parecchi anni fa al gaming su console, dopo alcuni anni di rigetto dei videogames dovuto principalmente a una crisi di bulimia: troppi giochi, troppa frenesia di accumulare, troppi "giri" a cui stare dietro (in un'epoca in cui i modi di entrare in possesso di videogames erano... ehm... vari).
La console mi pareva un mondo con meccanismi opposti: pochi giochi, costosi, originali, che tutti o quasi giocavano e spolpavano felici e contenti, per passare poi con calma al "gioco imprescindibile" successivo. E così in un certo senso è stato, per un certo periodo.
Ma se facciamo un fast-forward a questo primo giorno del 2019, mi rendo conto di essere punto e a capo: una marea di giochi comprati/regalati/in abbonamento che spuntano da ogni dove, con la frenesia e quasi lo stress di provare a starci dietro ben sapendo che la cosa è impossibile. Ma anche andando oltre la mia vicenda personale, di fatto il mercato è ormai molto simile a quello da cui ero "fuggito", con decine di titoli che escono quasi ogni settimana, versioni potenziate, versioni rimasterizzate, DLC in ogni salsa e variante, microtransazioni a go-go... anche il mercato delle console è diventato un'immensa giungla come quello dei Pc.
E la cosa riguarda anche i miei amati/odiati obiettivi. Mi hanno da subito entusiasmato perchè li vedevo come il perfetto strumento per indurmi a giocare a fondo un gioco, abbandonando la pessima abitudine "due livelli e addio" che avevo quando la mia cameretta straripava di dischi per giochi da pc, ma anche gli obiettivi rischiano di esser vittime della medesima bulimia frenetica che vogliono contrastare: e quanti punti hai, e quanti obiettivi hai sbloccato sto mese, e quanti giochi hai completato, e gioca 'sto gioco che è brutto ma sono 1000 punti facili, e mi raccomando non giocare 'sto gioco che è bellissimo ma gli obiettivi sono inottenibili.
Indietro non si torna, purtroppo.
Però qualcosa credo si possa fare. Per me parlare di videogames, raccontare le mie esperienze, condividere con lo streaming le mie avventure... fa tutto parte di un "piano" per fare in modo che le ore passate su un certo gioco rimangano più vive, più particolari, più "memorabili", nel tentativo di contrastare questa catena di montaggio che ti fa giocare una roba via l'altra.
Così come nel cibo si è diffusa la filosofia Slow Food, quello che cerco di fare è sviluppare un analogo approccio Slow Gaming: provare a fare in modo che il "sapore" di un determinato gioco sia colto il più possibile in pieno e rimanga il più possibile presente nella memoria.
Rigiocare un gioco, come riguardare un film, può darci una comprensione molto maggiore dello stesso. Informarsi su chi/cosa ci sia dietro un certo gioco aiuta senz'altro a collocarlo nel giusto contesto. Interessarsi ai dialoghi del gioco, approfondirne il lore non è tempo perso.


Questo è il mio Buon Proposito e allo stesso tempo l'augurio che faccio a tutti per l'anno nuovo: più ancora che giocare di più, di "giocare meglio". E' dura, per me prima di tutti, ma sono convinto che ne valga la pena.
...e non skippate! :-D

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