28/02/12

A che gioco giochiamo


Il luogo comune più comune riguardo al videogaming : chi gioca è spesso un mezzo alienato con problemi di socialità più o meno seri e una forma latente di autismo in agguanto per esplodere in maniera conclamata. Lasciamo pure perdere il dibattito su quanto questa affermazione possa contenere almeno un fondo di fondatezza, è vero però che nella grande maggioranza dei casi il gioco è una esperienza fisicamente "solitaria".
Certo ormai è quasi automatico giocare connessi con altri in rete e condividere l'esperienza aggregante della chat in gioco (ormai sarebbe impensabile rinunciarci, almeno per me), ma è ceramente abbastanza raro che si giochi con/contro qualcuno fisicamente seduto al nostro fianco.
Sono abbastanza vecchio da ricordare un periodo in cui non era così, e che il gioco per quanto elettronico era prima di tutto un "gioco", il quale prevedeva e quasi richiedeva la presenza fisica di più giocatori: tanto per dirne una, il mitico PONG nasce pensato per due giocatori, poi semmai ci si industria nel fare in modo che l'intelligenza artificiale possa alla bene-meglio sopperire alla mancanza di un giocatore, ma quello è l'ordine delle priorità, e non viceversa.
E ricordo ancora, per dirne un'altra, gli interminabili pomeriggi passati a giocare a International Soccer su C=64 : insomma,  ci si trovava con gli amici "per giocare", e questa intenzione di volta in volta poteva prevedere un gioco da tavola, una partita a pallone in cortile (d'estate) o un gioco elettronico, appunto. 
Credo sia divertente (e importante) cercare di ravvivare questa dimensione sociale, in cui il gioco diventa davvero semplice strumento al servizio del divertimento e non ostacolo/ossessione/lavoro da affrontare e superare.
A cose del genere pensavo l'altra sera, durante lo svolgimento di un divertentissimo torneo di Fruit Ninja per Kinect : nella foto-ricordo il vincitore, con il Primo Premio - un cioccolatino - nella mano destra e il tabellone del torneo nella sinistra... :-)

Nessun commento:

Posta un commento