30/03/13

Dieci giorni di fuoco

Mi sono preso la briga di fare questo lavoretto grafico di "taglia&cuci" sul feed degli obbiettivi di TA, perchè mi pareva rappresentasse bene la dedizione sistematica con cui ho affrontato Sleeping Dogs, o meglio... la "presa" che questo gioco ha saputo esercitare sul sottoscritto.
Iniziato-completato in 10 giorni precisi! E si poteva cogliere che sarebbe stata un'esperienza all'insegna del "tutto & subito" ancora prima di iniziarlo, dato che la guida (ordinata prima di acquistare il gioco), me la sono ritrovata consegnata in ufficio il mattino dopo, circa 20 ore dopo averla ordinata!
Il gioco... beh, ha/è tutto quello che un free roaming dovrebbe avere/essere. Si potrebbe dire che gode della particolarità di non avere nessun elemento di spiccata originalità, ma allo stesso tempo di non avere nemmeno punti deboli: è appassionante la storia (con un gran crescendo nella seconda metà), funziona il sistema di combattimento, sono intriganti i mini-rompicapo di scassinamento/hackeraggio, molto molto divertenti, quasi un vero gioco-nel-gioco, le corse clandestine. 
Gli scontri a fuoco in particolare sono appaganti e appassionanti, con un realismo che non capita spesso di trovare, soprattutto nelle reazioni dei soggetti colpiti: viene resa alla perfezione la forza d'urto dei proiettili e la fisica dei corpi è del tutto convincente.
Ma, a mio parere, il vero punto di forza è la credibilità, la convincente naturalezza con cui è stata realizzata la Hong Kong in cui ci si muove e come ci si incastrino senza attriti di sorta le missioni principali o collaterali che intraprendiamo. 
In un contesto così "godibile", aggettivo perfettamente calzante usato dalla Poia per definire il mondo virtuale che ci ha visti protagonisti di questa avventura, non è stato neppure pesante completare la caccia dei numerosi collezionabili, andando alla scoperta di molti (sicuramente non tutti) angoli semi-nascosti di questa memorabile metropoli... e anche adesso che l'ho completato non disdegnerei certo di fare un giro per le tangenziali sulla mia "Velocita" giallo fiammante, dribblando il traffico dell'ora di punta, per poi fermarmi al porticciolo dei pescatori a contemplare il mare e i pescatori sul molo, per ripiombare infine nel centro (magari immetendomi nel vialone con un piratesco "freno a mano" perfettamente compensato di controsterzo), scendere a comprarmi uno spiedino di pollo, assistere all'arrivo della pioggia, con i passanti che aprono gli ombrelli e l'asfalto che diventa lucido.

Nessun commento:

Posta un commento