15/05/13

Trials

Ho comprato Trials Evolution , primo perchè dovevo arrivare ai 3200 punti richesti dalla stramaledetta "scheda a punti" di Aprile, ma soprattutto perchè mi sentivo un po' stufo di giocare sempre soltanto e comunque ai soliti spara-spara-ammazza-ammazza che mi stanno tenendo impegnato (Ghost Recon, Borderlands, Halo Anniversary, Halo 4, Dead Island, Army Of Two, tanto per gradire!)... non a caso sempre durante la promozione sui titoli Arcade ho preso anche il nuovo poker-game della TellTale e il pacioccoso A World Of Keflings.
Poi vabbè, si diceva in giro che 'sto "Trials Evolution" fosse davvero ben fatto, per cui pur avendo visto degli obbiettivi un po' demoralizzanti, mi sono detto chissene e ho proceduto.
E puntualmente è subito iniziato un inesorabile rapporto di amore/odio.
Odio, perchè il gioco è veramente esigente e punisce implacabile ogni sbavatura, concedendo pochissimo a tentativi più o meno rocamboleschi e non precisamente ragionati (ed eseguiti!). Anzi, voglio dire, a me spesso sembra pure bastardo-dentro, nel farti cadere anche quando non ce ne sarebbero i presupposti, specialmente inventandosi impennate esagerate rispetto al minimo gas che hai dato.
Amore, perchè la soddisfazione di toccare con mano i proprio progressi è davvero tanta, in quanto il livello di sfida risulta diabolicamente ben calibrato: è un gioco difficile, ma non così tanto difficile da farsi mandare "a fare in C:\" in maniera definitiva... il fattore "ancora una e basta" è altissimo, più che altissimo, schiacchiare su "riprova" diventa quasi automatico.
Insomma è un gioco pericoloso! Pericoloso perchè rischia di trasformarmi(vi/ci) in una scimmietta intelligente (?!?) che attraverso innumerevoli iterazioni arriva finalmente a mettere in atto una sequenza rigorosamente precisa di movimenti meccanici, senza che in questo abbiano una parte fattori come il divertimento e lo svago... eccierto che verrebbe da dirsi "ho fatto il mio percorso, ho fatto le mie evoluzioni, sono arrivato quarto, è stato divertente, ok ho preso un paio di facciate sull'asfalto, non mi ha dato le tre stellette, ma chiiiisssseeneeefregaaaaa andiamo avanti!".
Ma d'altra parte, la gratificazione nel non mollare la presa e riuscirci, è notevole: arrivare in fondo ad un tracciato con zero errori, magari all'ottacinquesimo tenativo, è davvero appagante, non si riesce a trattenere un "evvai!" di giubilo, perchè la concentrazione richiesta è massima. E poi, a rincarare la dose, c'è il fattore "social"... durante le primissime partite vedevo i ghost dei miei amici (che il gioco fa correre con noi lungo i tracciati) schizzare via in modi per me non solo inimitabili, ma quasi inconcepibili. Poi si prende confidenza, si impara a dominare il mezzo e dopo lunghe sessioni fatte di ore, ma quelle ore che davvero sembrano minuti, e questo va senz'altro a credito del gioco, ci si ritrova a guardare tutti dall'alto in basso. Soddifazioni  :-)

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