Qualche sabato fa, una volta sbrigate le laboriose (e costose) incombenze che mi hanno reso proprietario di una caldaia nuova fiammante, mi sono dedicato a Minerva's Den.
Mi è piaciuto davvero molto-molto-moltissimo, al punto che sono rimasto "agganciato" alla trama fino in fondo, finendo per cenare alle dieci di sera in conteporanea della finalina Brasile-Olanda.
Mi pare che in giro non si sia valorizzato un aspetto davvero intrigante, vale a dire i frequenti rimandi e omaggi all'informatica, al mondo della progammazione e del video-gaming che pervadono il gioco.
La storia si svolge in quello che è un centro elaborazione dati in "salsa Rapture" - tra server rooms, laboratori di sviluppo e schede perforate lasciate in giro - e al centro della trama troviamo un super-computer, ma soprattutto da questo contesto si prende spunto per confezionare tutta una serie di "strizzatine d'occhio" verrebbe quasi dire da nerd a nerd. ;-)
L'esempio più clamoroso è naturalmente il mini-gioco Spitfire, che nella sua semplicità retrò porta inevitabilmente a riassaporare il divertimento (e assuefazione!) dei primissimi videogames, ma i richiami sono davvero moltissimi, e non tutti evidenti... c'è ad esempio questo prezioso articolo che ne svela alcuni che mi erano sfuggiti!
Ma il vero colpo da maestro di questo DLC secondo me è l'approccio al finale.
Non temete, ignari giocatori, non intendo spoilerare l'esito finale delle vostre (ultime?) peregrinazioni per Rapture, ciò di cui voglio parlare avviene dopo che "tutto" è stato fatto, visto e svelato. Una volta finito tutto, infatti, il gioco ci assegna il semplice e pretestuoso compito di raggiungere, nella più totale assenza di nemici e pericoli, un determinato luogo: nel farci compiere questo tragitto ci impone di passare attraverso una serie di luoghi carichi di significato e di ricordi, per chi abbia voluto lasciarsi prendere dalla vicenda narrata. E una volta tanto, il soffermarsi a godere e riflettere su questi dettagli ed elementi non è solo una normale possibilità offerta dal gioco, ma è un qualcosa che il gioco ci "chiede" di fare, al tempo stesso quasi una parata d'onore concessa a questi luoghi virtuali eppure così memorabili e un'occasione irripetibile per entrare ancor più in stretta relazione con i personaggi che si sono incontrati.
Ecco, credo che il frangente sia ideale per suddividere noi gamers in due categorie ben distinte: quelli che sono corsi alla fine in modo da terminare il gioco il prima possibile, e quelli che sono rimasti a bearsi di ogni foto e di ogni soprammobile. ;-)
Per chi volesse approfondire tematiche e intenti del dlc, segnalo questo interessante articolo
Non temete, ignari giocatori, non intendo spoilerare l'esito finale delle vostre (ultime?) peregrinazioni per Rapture, ciò di cui voglio parlare avviene dopo che "tutto" è stato fatto, visto e svelato. Una volta finito tutto, infatti, il gioco ci assegna il semplice e pretestuoso compito di raggiungere, nella più totale assenza di nemici e pericoli, un determinato luogo: nel farci compiere questo tragitto ci impone di passare attraverso una serie di luoghi carichi di significato e di ricordi, per chi abbia voluto lasciarsi prendere dalla vicenda narrata. E una volta tanto, il soffermarsi a godere e riflettere su questi dettagli ed elementi non è solo una normale possibilità offerta dal gioco, ma è un qualcosa che il gioco ci "chiede" di fare, al tempo stesso quasi una parata d'onore concessa a questi luoghi virtuali eppure così memorabili e un'occasione irripetibile per entrare ancor più in stretta relazione con i personaggi che si sono incontrati.
Ecco, credo che il frangente sia ideale per suddividere noi gamers in due categorie ben distinte: quelli che sono corsi alla fine in modo da terminare il gioco il prima possibile, e quelli che sono rimasti a bearsi di ogni foto e di ogni soprammobile. ;-)
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