Se avete un interesse anche soltanto poco più che labile nei confronti del gaming su xbox (e se state leggendo queste righe è MOLTO probabile che lo abbiate), sono pronto a scommettere che questa iniziativa "EA Access" abbia solleticato la vostra curiosità.
Per un giocatore accanito la proposta corteggia pericolosamente il confine del "troppo bello per essere vero" : 24€ all'anno (o 4€ al mese) per avere a disposizione - per ora - cinque titoli di livello medio/alto, compresi titoli di sicuro richiamo come Battlefield 4, Fifa e Madden? Quando uno solo di questi giochi su Xbox One non lo si trova (e impegnandosi un minimo, sennò il prezzo di listino è 60€) a meno di 30€ ?
Personalmente non ci ho pensato più di due minuti prima di decidermi, ma nel mio caso devo dire che è stato determinante un interesse molto (MOLTO) forte per Madden 25, che fin dalla sua uscita mi ero ripromesso di giocare. Ma in generale penso che molti giocatori possano trovare nell'offerta uno o più elementi di interesse.
E insomma, la mia idea è che l'iniziativa prenderà piede, magari un po' a rate... magari quando nella "vault" del download gratuito ci saranno 6/7 titoli, ma ci arriveremo.
Tra le conseguenze probabili di un eventuale successo di EA Access non è difficile prevedere una "corsa" a proporre servizi simili anche da parte dei suoi principali concorrenti: ci troveremo presto a valuare le condizioni di abbonamento di un "UBISoft Access" e di un "Activision Access" ?
Se la tendenza si affermasse, ci sarebbero evidenti cambiamenti nella struttura del mercato: finiremo per conprarci 3/4 abbonamenti annuali "tutto compreso" delle nostre software house preferite, più qualche sfizio da day-one?
Quel che mi pare certo, al di là della prima impressione, è che la mossa sia (ovviamente!) molto vantaggiosa anche per Electronic Arts, peraltro da sempre all'avanguardia nell'arte, elettronica o meno, di mungere soldi al pubblico.
Tanto per cominciare, contrariamente alle apparenze, non c'è tanto un mancato guadagno derivante dal quasi-regalare certi titoli, quanto un rastrellamento di risorse provenienti da chi comunque non avrebbe MAI comprato il gioco a prezzo pieno. E in perfetta coerenza con questa considerazione c'è naturalmente la scelta di non mettere in abbonamento giochi recentissimi: i "malati" di FIFA dovranno continuare a sborsare i loro sudati 60€ per avere l'annuale reiterazione del gioco al day-one.
Inoltre c'è tutta la questione, fondamentale per EA, dei DLC e delle micro-transazioni. Faccio un esempio preso a caso, ponendo il mio caso: una volta "preso nella rete" con questo abbonamento, EA ha già ricevuto circa 20€ dal sottoscritto vendendomi pacchetti delle figurine di Ultimate Team, tanto per capirci una cosa che per "loro" rappresenta un costo vivo di ZERO. Non credo che siano state date in pasto al pubblico delle cifre ufficiali, ma tutto mi lascia pensare che i proventi per EA derivanti dall'idea "ultimate team" siano ENORMI e molto superiori a quanto ricavati dalla vendita del gioco in quanto tale.
C'è poi la questione dell'usato, a cui viene inferto un colpo tanto più drastico quanto più questo tipo di abbonamento si diffonde: se la rivendita di un usato per EA rappresenta comunque una vendita mancata, allora tantovale "svendere" i propri prodotti rendendoli concorrenziali con l'usato. Intanto anche quei pochi soldi anzichè andare nelle tasche dei rivenditori se li becca EA, ma soprattutto si amplia la fetta di mercato che viene ab origine esclusa dalla compravendita usato.
E non è finita, basta approfondire/allargare un po' il discorso per trovare facilmente altri positivi tornaconti. Ad esempio, per una sotware house riuscire a canalizzare gli acquisti attraverso un abbonamento di questo tipo, significa aggredire anche il fatturato della concorrenza. Dato che ciascuno di noi ha un "tempo di gioco" elastico ma comunque limitato, proporre con una formula "flat" parecchi titoli propri significa anche potenzialmente ridurre anche la tentazione di fare acquisti altrove. Sempre per restare al mio caso personale: io sottoscrivo EA Access principalmente perchè interessato ai giochi sportivi, ma poi mi ci trovo compreso anche Battlefield4... se per caso un giorno avessi voglia di un bel sparatutto bellico, quante possibilità ci sono che vada a sborsare soldi per comprarmi per dire un Call of Duty, quando ho quello a disposizione?
Tanto per cominciare, contrariamente alle apparenze, non c'è tanto un mancato guadagno derivante dal quasi-regalare certi titoli, quanto un rastrellamento di risorse provenienti da chi comunque non avrebbe MAI comprato il gioco a prezzo pieno. E in perfetta coerenza con questa considerazione c'è naturalmente la scelta di non mettere in abbonamento giochi recentissimi: i "malati" di FIFA dovranno continuare a sborsare i loro sudati 60€ per avere l'annuale reiterazione del gioco al day-one.
Inoltre c'è tutta la questione, fondamentale per EA, dei DLC e delle micro-transazioni. Faccio un esempio preso a caso, ponendo il mio caso: una volta "preso nella rete" con questo abbonamento, EA ha già ricevuto circa 20€ dal sottoscritto vendendomi pacchetti delle figurine di Ultimate Team, tanto per capirci una cosa che per "loro" rappresenta un costo vivo di ZERO. Non credo che siano state date in pasto al pubblico delle cifre ufficiali, ma tutto mi lascia pensare che i proventi per EA derivanti dall'idea "ultimate team" siano ENORMI e molto superiori a quanto ricavati dalla vendita del gioco in quanto tale.
C'è poi la questione dell'usato, a cui viene inferto un colpo tanto più drastico quanto più questo tipo di abbonamento si diffonde: se la rivendita di un usato per EA rappresenta comunque una vendita mancata, allora tantovale "svendere" i propri prodotti rendendoli concorrenziali con l'usato. Intanto anche quei pochi soldi anzichè andare nelle tasche dei rivenditori se li becca EA, ma soprattutto si amplia la fetta di mercato che viene ab origine esclusa dalla compravendita usato.
E non è finita, basta approfondire/allargare un po' il discorso per trovare facilmente altri positivi tornaconti. Ad esempio, per una sotware house riuscire a canalizzare gli acquisti attraverso un abbonamento di questo tipo, significa aggredire anche il fatturato della concorrenza. Dato che ciascuno di noi ha un "tempo di gioco" elastico ma comunque limitato, proporre con una formula "flat" parecchi titoli propri significa anche potenzialmente ridurre anche la tentazione di fare acquisti altrove. Sempre per restare al mio caso personale: io sottoscrivo EA Access principalmente perchè interessato ai giochi sportivi, ma poi mi ci trovo compreso anche Battlefield4... se per caso un giorno avessi voglia di un bel sparatutto bellico, quante possibilità ci sono che vada a sborsare soldi per comprarmi per dire un Call of Duty, quando ho quello a disposizione?
Nessun commento:
Posta un commento