05/06/15

Trionfo!

Ultimamente faccio fatica a trovare tempo e concentrazione per scrivere (normale dura vita dei blog, ma ah! ci rifaremo), ma devo assolutamente raccontare del mio insperato sucesso a Madden 15, prima che la memoria perda alcuni dettagli, visto che si tratta di fatti che risalgono ormai a più di qualche settimana fa.
Credo di avere già ampiamente parlato di come il maledetto Ultimate Team di Madden, con i suoi giocatori collezionabili, le compravendite, le aste, le squadre di fantasia che poi effettivamente scendono in campo, rappresenti la più clamorosa eccezione alla mia abitudine di "giocare per gli obiettivi". Però per un bel po' una sorta di auto-giustificazione comunque pur sempre l'avevo: in teoria le ore impiegate per costruire la squadra più forte possibile avevano il fine ultimo di poter avere qualche minima possibilità di poter arrivare al Superbowl giocando in mondalità "head to head", cioè contro altri giocatori.
Incidentalmente, arrivare al Superbowl significa vincere almeno 8 incontri della stagione regolare, più 3 partite di fila dei play-off (dove ovviamente arrivano via via squadre e giocatori sempre più temibili).
Per questo obiettivo ho avuto fin da subito la sensazione che avrei avuto pochissime speranze di farcela, suffragate dalle primissime partite, con le quali mi sono trovato a sfoggiare un fantastico record di 1 vinta e 3 perse.
E invece, in maniera un po' rocambolesca ma non troppo, eccomi miracolosamente arrivare a qualificarmi per i play-off con un bilancio di 8-4. A quel punto ho rimandato la partita di play-off a data destinarsi, dedicandomi a padroneggiare meglio il gioco e a rafforzare la squadra.
Poi alla Pasquetta del 6 Aprile finalmente ho trovato il coraggio/incoscienza di provare e vengo premiato dalla disconnessione del mio rivale dopo avergli intercettato la palla e interrotto così un lungo e promettente drive. Spinto dall'entusiasmo (e dalla brevità dell'incontro precedente) decido di andare avanti con l'incontro seguente ed incredibilmente mi produco in una performance quasi impeccabile, grazie alla quale supero con ampio margine e merito il mio avversario.
Ed eccoci alla agognata Finale di Conference, e parte il dilemma.
Giocare o non giocare?
Riposarsi e allenarsi... o battere il ferro caldo?
Decido di giocare ripromettendomi di non recriminare troppo se dovesse andare male (ma anche conscio che l'opportunità potrebbe anche non presentarsi più!) e mi ritrovo a disputare un'incontro davvero combattuto, con le tipiche "montagne russe" emotive dovute all'alternarsi di giocate disastrose e insperate giocate risolutive, ma alla fine riesco ad arrivare nei minuti finali con un margine di vantaggio e se c'è una cosa che mi ricordo con precisione di quella partita (non molto a dire il vero, non ricordo contro che squadra ho giocato, non mi ricordo il punteggio finale) è stata la gestione del cronometro di quei minuti finali, con le ultime giocate "tirate" fino all'ultimo secondo utile  e il preoccupato conteggio tra time-out residui dell'avversario e down disponibili per il mio attacco.
Ma alla fine mi ritrovo Campione di Conference alla mia prima stagione, superando di gran lunga ogni mia aspettativa! Sono obiettivi questi che mi regalano una particolare soddisfazione, perchè quando mi capita che un gioco mi appassioni così tanto è vero che prevale la voglia di giocare senza pensare a che probabilmente questo o quel obiettivo "impossibile" resterà sul groppone, però dietro le quinte un certo tarlo innegabilmente lavora, di sicuro spiace sospettarsi non altezza degli obiettivi più difficili proprio per un gioco che tanto apprezziamo e a cui tanto tempo abbiamo dedicato... per cui questo è stato davvero un Bel Momento, soprattutto perchè avvenuto dopo un numero di tentativi (1) decisamente inferiore a quanto preventivato! :-D

...e il Superbowl? Beh, nel più pieno rispetto della "distorsione da obiettivi" che mi affligge, non posso che confessare che della finalissima me ne sono sostanzialmente fregato, dato che l'importante era "solo" arrivarci! Ho trovato uno parecchio forte e mi sono trovato a giocare una partita simile a molte di quelle giocate dalla nazionale italiana di rugby (tanto per citare un altro sport da palla ovale...) , tenendo dignitosamente il passo per buona parte della prima metà gara per poi progressivamente mollare mentalmente alle prime vaccate, lasciando campo aperto all'avversario.
Ricordo però di avere apprezzato l'ammirevole precisione con cui lo scenario di gioco è stato eccezionalmente calato nell'effittivo contesto del Superbowl 2015, lo stadio degli Arizona Cardinals per l'occasione rivestito di pannelli rosso fuoco... e questo credo che nel gioco si possa vedere soltanto conquistandosi il posto in finale, così come lo screenshot qui sotto, con il quale passo e chiudo.

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