31/07/17

Kane & Lynch va a giocato a "difficile" (e vi spiego perché)


Kane & Lynch 2: Dog Days non è certo un capolavoro. Non lo era quando uscì anni fa, men che meno adesso che lo si può giocare anche sulla XboxOne grazie alla retrocompatibilità.
Come minimo è "invecchiato male", salta agli occhi (in negativo) la grafica, non proprio allo stato dell'arte già nel 2010, così come la gestione iper-pesantemente scriptata della dinamica degli scontri a fuoco.
Detto questo, è un gioco divertente, con una sua personalità e, giusto sottolinearlo, un multiplayer che si è sforzati di rendere originale e divertente, invece di limitarsi al solito deathmatch a squadre.

Questo post è per dare un consiglio di cuore a chi volesse giocarlo, visto che è stato regalato il mese scorso: fatevi la storia almeno a livello "Difficile". Io ho fatto una prima passata in co-op con Poia a "Facile" ed è stata un po'... insipida: i livelli sono stati macinati velocemente, la storia ci è scivolata addosso, tutti gli scontri a fuoco risolti in fretta con un approccio alla "prima sparo e poi faccio domande".

Siccome c'è un obbiettivo a riguardo , mi sono poi messo a rigiocare tutto a "Estremo".
E mi si è aperto davanti agli occhi un nuovo gioco.
A "Estremo" con un paio di pallottole andate giù, con tre siete morti. Di conseguenza bisogna stare ben bene riparati, pensarci tre volte prima di mettere fuori la testolina, nonché essere bravi a non metterci mezza giornata per mirare al nemico, perché si viene rapidamente fulminati. Queste dinamiche esaltano la resa del "mettersi al riparo", che è implementata in maniera convincente: lo schermo traballa, le schegge volano, la vista si appanna, le pallottole fischiano intorno e sopra alle orecchie... la concitazione dello scontro a fuoco, con la sensazione di sentirsi spesso investiti da un mare di piombo,  diventa palpabile e "reale", ogni colpo andato a segno rappresenta una soddisfazione e quando alla fine le armi tacciono, davvero ci sente come dei sopravvissuti.
A volte il tutto può sembrare punitivo, non lo nego. Capita di trovarsi all'improvviso per terra in un lago di sangue senza averci capito nulla... e certo viene da dire "maddaaaaai..!!!" e gettare il pad dalla finestra! Pur non avendo per mia fortuna un'esperienza diretta di una sparatoria, penso però che alla fine sia giusto così, che possa capitare di morire per un proiettile preso non si capisce bene da dove da chi o come.

Non voglio dire che tutto sia perfetto. Ad esempio l'intelligenza artificiale lascia alquanto a desiderare, vero che anche i nemici cercano riparo con ragionevole plausibilità, però poi per rispondere al fuoco spuntano fuori sempre dallo stesso punto a intervalli regolari, col risultato che sembra quasi di essere alle giostre e dover sparare al coniglietto che spunta nel cerchio..

Ma se non altro ad "Estremo" (ancor meglio anche a "Difficile", che forse è il compromesso migliore) avete uno scontro a fuoco da affrontare con la logica corretta, invece che andare in giro allo scoperto tranquillamente o quasi.
Si tratta di un dilemma "classico" degli spara-spara: conciliare la regola di buon senso per cui se ti sparano addosso e ti beccano sei morto, con l'esigenza di giocabilità di non rendere il gioco eccessivamente frustrante.
Kane&Lynch, a difficoltà elevate, riesce a trovare un giusto equilibrio, per cui secondo me è il modo in cui dà il meglio e a cui andrebbe giocato. Ci riesce senza imbracciare un totale realismo (ad esempio, c'è comunque la "autoguarigione" dai colpi non letali subiti), ma imponendo comunque la regola-base secondo cui se ti sparano addosso... NON PUOI farti beccare.
Decisivo per il funzionamento del meccanismo è il genere di nemici che si affrontano. Così come si impone un certo realismo nelle ferite che un giocatore può subire, analogamente e giustamente anche le forze contro cui si viene posti sono calibrate secondo realismo. Non ci sono "boss", gente coi superpoteri, alieni, Godzilla, solo normali miliziani/poliziotti/soldati con armi altrettanto normali.
Tanto per dire, trovo moltissime somiglianze tra questo gioco e un altro giocato tempo fa, Army of Two 40th day: coppia di mercenari violenti e politicamente scorretti, metropoli orientale, mafia e polizia corrotta; anche quel titolo sposa in linea di massima la linea del "realismo" dei nemici, però ogni tanto non resiste nel piazzarvi in faccia degli improbabili super-soldati armati di lanciafiamme e/o supermitraglione e/o lanciagranate (così come fa ad esempio anche Fuse... c'è questo bisogno pare insopprimibile del mini-boss).
Qui non c'è niente del genere, e per quanto mi riguarda è un elemento caratterizzante: possiamo senz'altro dividere gli spara-spara in due gruppi, quelli con nemici "alla Rambo" e quelli on nemici "ragionevoli" (altri esempi? tra quelli che ho giocato, il mio amatissimo MaxPayne 3, Mafia II e Sleeping Dogs) .
Ha un bel dire il recensore di mondoxbox che si dichiara deluso perché mancano le boss-fights e/o il finale risulta poco spettacolare. Certo, se to fai a facile e/o normale il gioco perde di senso, perché metti in campo una tua tolleranza non realistica ai colpi subiti contro nemici invece assai "realistici", armati magari di una pistola. Non c'è gusto. Ma prova invece a sfangarla armato di un fucile a pompa contro una intera squadra speciale che ti spalma a terra al primo o colpo, e vedi se la fuga finale non ti risulta memorabile!


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